Monthly Archives: May 2016

AMARSI

Ci sono due regole importanti da tener presente:

– non puoi amare nessuno più di quanto ami te stesso, nessuno può dare ciò che non ha.

– nessuno ti amerà più di quanto lo faccia tu e se non lo fai tu, perché dovrebbe farlo qualcun altro?

Io credo che per amare davvero una persona è necessario aver imparato ad amarsi che significa accettarsi e piacersi.

Può capitare di donare amore a chi in quel momento non ci corrisponde o non è predisposto per noi e chi non si ama crede di avere lui una mancanza e continua a chiedersi perché non mi ama? Cosa mi manca?

Non è importante chiedersi perché non ti ama ma piuttosto perché tu non ami te stesso? Basta donare a chi non ha spazio per ricevere. Non ti manca nulla, hai solo sbagliato indirizzo.

Inizia tu a fare posto a te stesso e quando ti sentirai completo e soddisfatto di te, invierai al giusto indirizzo un messaggio che verrà accolto come un dono e ti sarà restituito.

Abbi fiducia in te stesso e anche gli altri l’avranno perché l’Universo è in ascolto..

https://www.instagram.com/p/BGBWgKOg43q/

Una vita da film

E dopo la lezione di zumba.. correre in macchina per arrivare puntuale alla recita di musica di mia figlia .. mi ricorda i film dove la mamma per arrivare in tempo fa l’incidente… ecco per fortuna nessun incidente ma la multa per eccesso di velocità non me la leva nessuno 😆

2016-05-29 08.56.23

Amore… amore e ancora amore…

L’amore è alimentato da tutto ciò che immaginiamo possa accadere con una persona… se anche a distanza continua ad esserci un forte desiderio e pensiero costante con quella persona, si fortifica perché l’attaccamento mentale è più forte di una distanza fisica e prima o poi i corpi si riuniranno. Viceversa, posso anche essere vicino fisicamente ad una persona ma, se il mio pensiero e’ altrove, prima o poi il mio corpo lo seguirà.

https://www.instagram.com/p/BF36eRYg405/

L’invidia tra donne

Francamente ho sofferto di invidia anch’io quando ero piu’ giovane.
Quando a scuola c’erano ragazze che piacevano più di me, non necessariamente più belle, magari più sveglie, più grandi, più alte, più magre o con più seno.

Quando il mio ragazzo le guardava o quando al ragazzo che mi piaceva, piaceva un’altra… Anch’io sono stata oggetto di invidie anche da amiche strette e forse a volte lo sono tuttora, ma sai cosa? l’invidia non serve proprio a niente. L’ho capito crescendo e in particolare dopo essere diventata mamma. C’è meno competizione e più una sana ammirazione. In fondo sai cos’è cambiato? Non come guardo e giudico le altre ma come guardo e giudico me stessa.

L’invidia non ti servirà ad essere più alta o più bella o più magra … non diventerai un’altra … Anzi ti farà stare ancora più male perché stai guardando nella direzione sbagliata.. guardi la strada di un’altra, l’invidia ti rende solo una spettatrice della vita di un’altra ma se giri il tuo sguardo dritto davanti a te allora tutto cambia…

Puoi essere ammirata da te stessa, accettandoti esattamente per come sei perché sei UNICA e diversa da tutte le altre. Quando inizi a piacerti… inizi a piacere anche agli altri, è come una magia. Puoi cambiare ciò che non ti piace di te, a patto che il confronto lo faccia sempre e solo con te stessa, senza mai mancarti di rispetto come persona e prendendo dalle altre con ammirazione quello che hanno che ti piace, non ciò che sono ma cio’ che hanno (un bel trucco, un bel taglio, un bel colore di capelli, un bel vestito) e poi fallo tuo, riempiendolo con il tuo stile e la tua personalità. Non essere come un’altra.. sii te stessa!

La differenza nella vita non la fa la bellezza, può essere un aiuto e un vantaggio ma la vera differenza la farà solo una cosa.. la tua personalità!

Al tuo meglio!

https://www.instagram.com/p/BFvwjGHg4y8/

Io non ti penso ma ti licenzio!

Il vero problema di un amore non corrisposto
Nn è l’amore negato
Ma il modo in cui si vive.
Ci pensiamo continuamente e molto spesso ci ripetiamo frasi come:
Devo dimenticare
Devo pensare a me
Non ci Devo pensare
Devo trovarmene altro
Devo distrarmi
Devo pensare ad altro
Non devo starci male

Devo… non devo.. devo… non devo…

Il punto è trasformare quel Devo in un Voglio e aggiungerci un Quando.
Tutto qui.

Non devi dimenticarlo ma devi ricordarlo quando vuoi farlo.
Scegli un momento della giornata in cui scegli di pensarci,
Ti struggi per un po’ (se vuoi ti sfoghi su fb, istagram, wa guardando messaggi, se è on line, se ha postato, dove cazzo è andato/a)
poi continui la tua giornata.

Non devi stare male ma vuoi stare male part time, a tempo ridotto.
Non esistono più nemmeno i posti a tempo indeterminato, figuriamoci gli alloggi mentali per gli amori negati, ti pare?

Ora scegli un contratto con l’amore negato, quanto tempo di servizio gli dai presso la tua mente? Ogni quanto vuoi pensarci?
Giornaliero? Tutti i giorni un’ora dopo pranzo?
Settimanale? 3 volte a settimana?
Mensile? 2 volte al mese?

Lo facciamo lavorare dai 3 ai sei mesi totali, è un tempo ragionevole? E’ troppo? Dai, se si comporta bene, altrimenti lo congedi prima…

Al suo posto nel frattempo sarebbe utile fare un bel processo di selezione per sostituire l’amore negato con qualcos’altro di molto più interessante a cui pensare… tipo… fammi riflettere … Te stesso?
In questo momento tu stai preferendo pensare a Clark Kent (l’amore negato) anziché a Superman (te stesso)

Bene, impariamo a volare… non è impossibile sai, lo hai anche già fatto.
Due semplici cose:
1) Cosa ti piace pensare tanto da farti volare con la testa e il cuore? (il mare, la musica, la pittura?) Scrivi una bella lista
Pensaci tutte le volte che vuoi, visualizzando una bella immagine

2) Cosa ti piace fare? (andare al cinema, cucinare, nuotare?) Scrivi una bella Lista
Programma, data le tue attività e falle più che puoi!

Ricorda che se farai queste semplici due cose cioè pensare a tutto ciò che ti piace e fare tutto ciò che ti piace più che puoi, c’è la seria probabilità che la tua mente licenzierà il pensiero dell’amore negato
prima del tempo previsto dal contratto e si trasformerà di nuovo nel posto più bello in cui vivere.

Sei disposto ad una conseguenza del genere?

Papà Karakter Coach

La maestra prima di andare via da scuola mi ferma un momento: “Alessandra ti devo parlare un attimo..
Ho dato da fare ai bimbi 3 disegni che poi dovranno raccontare agli altri della classe. Il tema è : chi vuoi diventare da grande, che lavoro fa mamma e che lavoro fa papà…”

Aurora nel frattempo ci guarda curiosa.

“Lei ha detto che da grande vuole colorare le unghie…”

Ah! La guardo sorpresa:” Non lo sapevo… mi avevi detto che volevi aiutare gli altri…”

“Si mamma, anche.. tu hai due lavori no? Ecco pure io”

La maestra riprende:”Di lei ha disegnato se stessa seduta che colora le unghie ad un’altra.. di te ha detto che balli zumba e ha disegnato te che balli con le note.
Del padre abbiamo lasciato uno spazio bianco perché mi ha detto mio padre fa Karakter Coach…”

E con aria perplessa e un gesto della mano mi invia il seguente messaggio nascosto (Che minchia è? ?) 😂😂😂

A quel punto capisco che è il momento di sedermi a fianco a lei e raccontarle un po’ del coaching…

In ogni caso i punti di domanda che ci rimangono sono : 1) come facciamo disegnare il papà coach ad Aurora ?
E alla fine ho detto di fare due che parlano.
2) come lo spiega lei agli altri?

A questo ha risposto lei mentre tornavamo a casa..

“Amore mi hai detto che vuoi fare due lavori: uno è fare le unghie.. e l’altro?

“Aiutare gli altri”

“A fare cosa?”

“A trovare il coraggio dentro di loro per fare ciò che vogliono, come ad esempio conoscere altre persone…”

“Ecco questo è ciò che fa papà, puoi raccontarlo così lunedì agli amichetti 😊”